Biografia


Giacomo Gullo (Torino 1960-2020) si diploma odontotecnico ma non eserciterà mai la professione. Trascinato dalla passione per l'arte e la pittura, inizia, da autodidatta, un processo di ricerca e di studio sulle tecniche pittoriche. Per fare ciò studia, con criterio e passione i pittori che più lo attraggono, carpendone stile, metodo e motivazione. Già, è proprio la motivazione che spinge Gullo a studiare il metodo pittorico e la scelta dei soggetti che in seguito da lui verranno copiati.
Infatti Giacomo, per diversi anni, copia, ma non con spirito emulativo, ricerca altresì il metodo.
Questo lo porta, nel tempo, ad acquisire, da diverse tecniche, uno stile proprio, unico, pulito quasi accademico tanto da valergli articoli recensioni e complimenti da critici e giornalisti nonché collezionisti che, prima di altri, ne riconoscono la valenza artistica che gli valgono meriti ed acquisizioni.
Un copista quindi che dopo anni di "preparazione" finalmente si svela in tutta la sua personalissima opera; nella fattispecie domina il surrealismo che per Gullo è, al momento, la miglior espressione per rappresentare ciò che lo circonda; coniugando fantasia a bellezza attraverso immagini pure di soggetti innocenti ma potentissimi nella loro espressione naturale di freschezza infantile.
La tavolozza è ricca di colore, la stesura è pulita; sembra quasi che i suoi quadri non attendano giudizi poiché privi di spiegazione tanto sono esplicativi. L'emozione sembra dominare il giudizio ed è questa, per Gullo, una lama a doppio taglio poiché là dove non c'è giudizio mancherà sempre una critica valutazione e sarà poca cosa la consolazione nel vedere l'emozione provata la prima volta di chi ha guardato uno di questi quadri. Nelle sue opere domina sempre equilibrio e sobrietà; i soggetti proposti sono sempre consapevoli del momento rappresentato e di ciò ne rendono partecipe l'osservatore.
Questi quadri, oltre che osservati andrebbero ascoltati, si sentirebbero le bimbe sussurrare qualche ninna nanna o qualche favola, il suono emesso dai fenicotteri completerebbe questa melodia in un colloquio unico, moderno ed ineguagliabile. Gullo si appropria prepotentemente del colore rosa; ne codifica il grado,la morbidezza e la tonalità. Per lui non sembrano esserci difficoltà nel declinare qualunque sfumatura di questo difficile colore (pittoricamente parlando). Per quanto riguarda i soggetti sembra non si distingua se sia partito dalle bimbe che si confidano con i fenicotteri o se siano i fenicotteri ad offrire rifugio e protezione a bimbe in momenti di disagio.
L'esito risulta convincente, quasi naturale e scontato; l'accostamento rosa/bimbe domina da sempre l'immaginario collettivo; un accostamento "naturale", ammiccante alla pop art vista la quotidianità di questo ricorrente abbinamento. Una scelta quindi vincente ma non casuale o semplice da realizzare visto che, le storie rappresentate, sono ambientate in ambito domestico o surreale.
Tutto ciò risulta come un ottimo esempio per chi volesse utilizzare queste immagini come copertina di un romanzo o il cartonato di un vinile di musica classica tanto è la forza espressiva di ciascun quadro.



 

Immagine profilo Giacomo Gullo

 

Immagine profilo Giacomo Gullo

 

Immagine profilo Giacomo Gullo